La grande musica è a San Leo dal  5  al  26  luglio, con San Leo Festival, ideato e curato dal suo Direttore Artistico dal M° Stefano Cucci.

Giunto alla quinta edizione, ha un programma interessante, con tre concerti: una valida e ricca alternativa alle manifestazioni estive previste nelle lunghe nottate della Riviera Romagnola.

Il Festival si apre con il primo concerto il 5 luglio alle ore 21 in Duomo, con i Cori delle Università di Modena – Reggio Emilia e di Roma Tor Vergata insieme al Gruppo Strumentale Del Barrio,  una formazione  specializzata  nella musica  sudamericana con un brillante curriculum internazionale.
Dopo una prima parte con i brani di Piazzolla e Morricone, segue la celebre Misa Criolla di Ariell Ramirez, una delle più belle pagine della musica sacra del Novecento, impreziosita dai timbri degli strumenti andini e dal ritmo delle percussioni.

Il secondo concerto, sabato 12 luglio alle ore 21 nel Teatro  Mediceo, prosegue la linea adottata dalla direzione artistica nel proporre ad ogni edizione, lavori di compositori contemporanei per creare un arco temporale interessante fra la ricca tradizione del passato e le nuove tendenze della musica.
Sono rappresentate due operine da camera, due lavori brevi e divertenti: la giornata di un soprano isterico di Ada Gentile (soprano Susanne Bungaard, pianista Fausto Di Cesare)  su testi di Sandro Cappelletto che introdurrà la serata e King Kong  amore mio di Fabrizio De Rossi Re su testi di Luis Gabriel Santiago (soprano Serena Allevi, basso Stefano Stella, pianista Sabrina Gentili).

Il terzo concerto, sabato 26 luglio alle ore 21 nel Piazzale del Forte,  Casadei secondo me di Simone Zanchini è una singolare e affascinante rivisitazione musicale  cross-over del bravissimo musicista, uno fra i più interessanti fisarmonicisti del panorama internazionale e del suo Open Quartet che si avvale dell’elettronica, dell’improvvisazione e di un gusto innato di Zanchini nel filtrare le esperienze musicali della tradizione per creare un linguaggio intenso ed evocativo aperto alle suggestioni del nuovo ma attento alle radici ed alla storia.

L’edizione del 2014 del San Leo Festival è arricchita dalla presenza in Cartellone di cinque Corsi di alto perfezionamento tra cui ( una novità!) una Summer School Orchestra di 50 musicisti, che si svolgeranno dal 6 giugno al 17 agosto.

San Leo Festival 2014, iniziativa culturale promossa dal Comune di San Leo e dalla Regione Emilia Romagna, è gestita ed organizzata dalla Società San Leo 2000 Servizi Turistici S.r.l.

Informazioni e prevendita biglietti presso Ufficio Turistico I.A.T.

Telefono 0541 926967 -  0541 916306   info@sanleo2000.it   www.san-leo.it

La pieve di “Santa Maria Assunta” è l’edificio più antico di San Leo, nonché il più antico monumento religioso del Montefeltro. La Pieve fu costruita in epoca carolingia e sopra, secondo la tradizione, la celletta in cui San Leone, patrono della città, si ritirava in preghiera.

L’interno è composto da tre navate, separate da archi a tutto sesto. Le ultime tracce degli affreschi che una volta ricoprivano le pareti sono stati cancellati dai restauri compiuti negli anni ’30. Sul presbiterio, si trova il ciborio del duca Orso (datato 882), in calcare bianco.

La cattedrale di San Leo è dedicata a San Leone, patrono della città, il cui sarcofago è custodito all’interno del duomo stesso. La cattedrale sorge su una protuberanza rocciosa adibita al culto sin dalla preistoria. I resti della prima chiesa, risalente al VII secolo, sono ancora ben visibili e inglobati nell’attuale struttura romanica-longobarda.

La pianta della chiesa è a croce latina, con tre navate divise da colonne che sorreggono archi a sesto spezzato. Sul presbiterio si trova un grande crocifisso pendente, donato nel 1205 dal conte Montefeltrano di Montefeltro.

A San Leo, due giorni di rievocazioni storiche, un tuffo nel passato, fino al lontano 1469, quando il Duca Federico da Montefeltro corre in aiuto del signore di Rimini Roberto Malatesta insidiato dalle truppe pontificie guidate da Napoleone Orsini. La fortezza popolata da soldati, ufficiali e vivandiere, ognuno impegnato nei lavori di tutti i giorni. Le scene di vita quotidiana non sono semplici rappresentazioni teatrali, ma la fedele ricostruzione degli usi e costumi dell’epoca.

La fortezza, visitabile con il seguente orario:

sabato 5 dalle 9.00 alle 23.45 (la biglietteria chiude 45 minuti prima)

domenica 6 dalle 9.00 alle 18.45 (la biglietteria chiude 45 minuti prima)

Per informazioni: Musei di San Leo Piazza Dante, 14

47865 San Leo (RN) tel. 0541-926967; info@sanleo2000.it

La storia di un territorio è molto spesso celata agli occhi di chi ci abita. Gli abitanti di una città, così presi dalla propria routine quotidiana e così avvezzi alla vista di certi paesaggi, non si accorgono di quanto “comunichino” i ciottoli del centro storico, la rocca che si vede nel tragitto verso casa, il vecchio frantoio ormai abbandonato.

Ogni territorio ha una storia da raccontare, una storia fatta di uomini, di paesaggi scavati e modellati dalla mano dell’uomo. Occorre solo essere curiosi e andare alla ricerca di quella storia, di quell’aneddoto ormai rilegato in un libro polveroso e perso nella memoria.

Nel territorio compreso tra Rimini, Pesaro e Urbino, profondamente segnato dalla dominazione dei Malatesta e dei Montefeltro, i segni che i loro regni hanno lasciato sono evidenti, soprattutto per quell’occhio curioso di ciò che non sa.
Un esempio di quanto detto, fra i tanti, sovviene percorrendo la strada che da Pesaro porta fino alla regione storica del Montefeltro che vide, nell’ormai perduto castello di Montecopiolo, la nascita di coloro che diventarono i Duchi di Urbino. Risalendo la Strada Provinciale Montefeltresca, quando si arriva a Sassocorvaro, porta d’ingresso della regione storica, ci si accorge che qualcosa sta cambiando.

Alle pianure che caratterizzano la zona costiera iniziano ad alternarsi le “dolci colline” sulle cui cime si stagliano le vecchie torri di controllo utilizzate per la difesa del territorio del ducato, che comunicavano direttamente con tutte le numerose rocche e i castelli (11 solo nel Montefeltro), che permettono a noi, attualmente, di tornare indietro nel tempo, in un tempo ormai lontano ma ancora “respirabile” lungo le vie dei paesini dell’entroterra, che preservano ancora la stessa atmosfera.

Ed è proprio camminando, respirando e “annusando” che viene naturale chiedersi quante persone possano aver mai vissuto in quel castello, attraversatone la soglia, trovato protezione all’interno. Si provano emozioni diverse e spontanee, ad esempio pensando a come fosse la quotidianità, entrando nella “dimensione” di allora, o interrogandosi su aspetti particolare come ad esempio sul trattamento riservato ai prigionieri, vedendo le segrete. Entrando nelle stanze adibite a camere si pensa a quale principe o principessa abbia dormito in quel bellissimo letto a baldacchino. Ci si rallegra vedendo il paesaggio dall’alto.

Una vista che si allunga tra le colline e raggiunge il mare, ritenendo fortunato chi ne poteva gioire tutti i giorni.

Le rocche e i castelli racchiudono nelle propria mura i segni di un “passato permanente” in attesa di essere scoperto e compreso da chi è curioso, da chi ama immaginare, da chi si perde nel sogno, nel mito, nel segno di una vita diversa o, semplicemente, in momenti di evasione che fanno tanto bene alla cultura personale all’insegna della conoscenza.

San Leo è raggiungibile in auto da Rimini in circa 45 minuti. Sorge su un imponente sperone di roccia dalle pareti verticali a strapiombo, che l’ha resa nei secoli una fortezza naturale inaccessibile, da cui è possibile godere di una visuale che si estende dalla valle del Marecchia ai monti circostanti, fino al mare.
La città è fondata dai romani intorno al III secolo ed evangelizzata nello stesso periodo da Leone, considerato, per tradizione, il primo Vescovo del Montefeltro. Per secoli è teatro di battaglie, diventa Capitale d’Italia dal 961 al 963 e vede il passaggio di figure importanti come Dante Alighieri e San Francesco d’Assisi.

Oggi il centro medievale conserva gli edifici romanici: la Pieve di Santa Maria Assunta, il più antico monumento religioso di San Leo, prima testimonianza materiale della cristianizzazione di questa zona dell’entroterra; la Cattedrale di San Leone e la Torre Campanaria; mentre i palazzi residenziali, Palazzo della Rovere e Palazzo Mediceo, hanno subito numerose trasformazioni principalmente durante il periodo rinascimentale.

Distanziata dall’agglomerato urbano è la Fortezza di Francesco di Giorgio Martini, il cui aspetto attuale è quasi interamente dovuto alla ricostruzione voluta da Federico di Montefeltro, la quale ospita nelle sue sale oggetti d’arte e strumenti d’uso legati al passato, cannoni, alabarde, balestre, armature, ma anche reperti archeologici, stampe d’epoca e un ricco mobilio.

San Leo vede durante l’anno lo svolgersi di diverse manifestazioni, ricordiamo: “San Leo a.d. 1469″, rievocazione storica; “San Leo Festival”, rassegna di concerti di musica classica; “San leo borgo diVino” e “AlchimiAlchimie”, festival dedicato alla magia, alla stregoneria e ai misteri del passato.

Sicuramente questo affascinante borgo merita almeno una visita, per la storia, la bellezza dei paesaggi da cui è circondato e i monumenti ben conservati. Il Comune è anche riconosciuto dal 2004 “Bandiera Arancione” dal Touring Club Italiano.

LUOGHI DA VISITARE:
Luoghi di Culto: Pieve di Santa Maria Assunta – Cattedrale di San Leone
Rocche e Castelli:Castello di San Leo