Castello di
San Leo
A lungo oggetto di diverse dominazioni e dinastie, il castello deve la sua attuale configurazione a Federico di Montefeltro e al suo architetto Francesco di Giorgio Martini. La rocca fu a lungo utilizzata come carcere, tant’è che la più importante vicenda ad esso legata è quella del conte di Cagliostro, qui recluso fra il 1791 e il 1795, per il quale moltissimi turisti vengono a visitare il cosiddetto “pozzetto”, la cella che si trova in una delle tre torri dell’edificio e dove per quattro anni fu recluso l’alchimista condannato per eresia dalla Santa Inquisizione.